L’industria chimica si occupa della trasformazione di materie prime (come il petrolio, il gas naturale, l’aria, i metalli…) con lo scopo di ottenere prodotti con proprietà chimico-fisiche differenti (ad esempio, i cosmetici, le vernici, i materiali sintetici…).

La sicurezza nell’industria chimica

Chi lavora nell’industria chimica affronta quotidianamente due tipi di esposizione a sostanze e preparati tossici nocivi: si ha infatti un’esposizione diretta per gli addetti delle industrie che fabbricano questi prodotti, e un’esposizione indiretta per chi li utilizza all’interno del ciclo di lavorazione.

Nell’ultimo decennio il Parlamento Europeo ha emesso delle normative internazionali volte a coordinare e classificare in modo omogeneo gli sforzi degli Stati membri sulla salute e sicurezza nel settore chimico.

industria chimicaIl Regolamento REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals) e il Regolamento CLP (Classification Labelling and Packaging) hanno introdotto importanti novità riguardanti la classificazione delle sostanze pericolose (che vanno catalogate applicando gli stessi criteri di tossicità in tutto il mondo), l’omologazione delle nuove schede di sicurezza (obbligatorie per tutti i prodotti pericolosi nella lingua del Paese di distribuzione) e l’etichettatura delle confezioni (con l’inserimento di nuovi pittogrammi di rischio che abrogano la segnaletica precedente).

  1. L’obiettivo del Regolamento REACH è di migliorare la conoscenza di pericoli e rischi derivanti da prodotti chimici introdotti sul mercato prima e dopo il 1981, oltre a mantenere e rafforzare la competitività e capacità innovativa dell’industria chimica. Si tratta di un sistema integrato di registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche, che mira ad assicurare un maggiore livello di protezione della salute umana e dell’ambiente. Attraverso il REACH si possono pertanto ottenere maggiori informazioni sulle proprietà pericolose dei prodotti manipolati, sui rischi connessi all’esposizione e sulle misure di sicurezza da applicare.industria chimica
  2. Il Regolamento CLP, entrato in vigore dal gennaio 2009, garantisce che i rischi presentati dalle sostanze chimiche siano chiaramente comunicati ai lavoratori e consumatori nella UE attraverso la classificazione e l’etichettatura delle sostanze stesse. Prima di immettere le sostanze chimiche sul mercato, quindi, gli operatori devono stabilire quali sono i rischi per la salute umana e per l’ambiente derivabili da sostanze e miscele: quelle pericolose devono essere etichettate in base a un sistema standardizzato, in modo che i lavoratori e consumatori possano conoscerne gli effetti.

Il trattamento delle sostanza pericolose nel Testo Unico

Nel titolo IX del Testo Unico è presente una prima applicazione dei due regolamenti: le disposizioni sono rivolte in particolar modo ai Datori di Lavoro delle industrie in cui si producono o si utilizzano reagenti chimici, e/o a chi si interessa di effettuare la valutazione di questo rischio.

Esistono vari protocolli che possono essere utilizzati per la valutazione del rischio: si tratta di algoritmi che considerano la pericolosità intrinseca del prodotto, le vie di esposizione, i valori limite dell’esposizione, la frequenza e la quantità annua dell’esposizione, le misure di prevenzione e protezione adottate. Il risultato che si ottiene da questi calcoli è un fattore di rischio che indica la pericolosità residua all’interno dell’ambiente o del ciclo lavorativo: se l’esito è un rischio non irrilevante per salute e sicurezza, il datore di lavoro dovrà adottare misure di prevenzione e protezione volte a salvaguardare i lavoratori (comprensive di sistema di sorveglianza sanitaria e utilizzo di DPI e DPC).industria_chimica_formazione_aziendale

Inoltre, se tra i prodotti utilizzati compaiono anche reagenti classificati come cancerogeni o mutageni e prodotti teratogeni, le misure di prevenzione devono essere studiate in modo specifico per ciascuno di essi; il loro impiego va poi reso noto all’INAIL.

Infine, alcune industrie chimiche vengono classificate come a Rischio di Incidente Rilevante: sono quegli stabilimenti in cui un eventuale incidente potrebbe avere conseguenze sull’ambiente e la popolazione che vive nei dintorni. In questi casi, si ha l’obbligo di adottare protocolli di sorveglianza e misure restrittive ancora più severi, ai sensi della direttiva Seveso (emanata il 4 luglio 2012 e riferita al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose).

Corsi obbligatori

Condividi questo articolo
Share on Facebook
Facebook
Share on LinkedIn
Linkedin
Email this to someone
email